3.4 La Riflesso - Diagnostica  Percusso – Ascoltatoria

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C: Vorrei approfondire l'aspetto del suono e l’importanza dell’ascolto come metodo di indagine fondamentale a livello Semeiotico-Biofisico. Nei tuoi articoli parli di riflesso-diagnostica-percusso-ascoltatoria, di riflessi, di fonendoscopio. Lo studio dei riflessi è importante perché i riflessi sono valutati come segni per riconoscere il RR e valutarlo in termini qualitativi e quantitativi.

S: La Riflesso - Diagnostica - Percusso - Ascoltatoria rappresenta la seconda fase nella storia naturale della Semeiotica Biofisica: grazie ai riflessi ureterali mi è stato possibile indagare il microcircolo e fondare la Microangiologia [v. www.semeioticabiofisica.it ]. Il fonendoscopio è l’estensione dell’orecchio del medico. Collocato ad arte il tamburo del fonendoscopio, il medico può ascoltare – Manzelli parla di fononi in analogia ai fotoni - suoni naturali o jatrogenetici, provocati mediante la percussione digitale.

C: Io una volta mi sottoposi ad un esame del suono, perché arbitrando una partita mi esplose un petardo molto vicino all'orecchio e rimasi per questo stordito per parecchie ore. Per precauzione andai in ospedale, visto che sentivo i rumori ovattati e temevo qualche lesione al timpano. Lì fui sottoposto ad un esame del suono: in sintesi entrai in una stanza chiusa, misi delle cuffie, e dall'esterno della stanza il tecnico mi fece ascoltare dei suoni, ad intervalli temporali. L'istruzione ricevuta era di premere un pulsante ogni qualvolta percepissi un suono. Forse la tua indagine sui riflessi si riferisce proprio a quest’aspetto: in base alla velocità di reazione rispetto alla quale si preme il pulsante, si valuta il riflesso della persona (sempre che non abbia problemi di udito, quindi non percepisce affatto i suoni, da una frequenza e tonalità in giù). Quando i riflessi sono superiori ad una certa soglia (ossia aumenta il tempo di reazione sopra una certa soglia e quindi i riflessi sono minori) questo è indice di RR?

S: Grosso modo sì. Uno stimolo, pizzicotto cutaneo, pressione digitale, ecc., a livello di trigger point (o punti-grilletto), cutanei e non, provocano determinate reazioni nei visceri o tessuti ad essi correlati, come insegna la fisiologia accademica. Se in questi ultimi qualcosa non va, tempo di latenza, durata del riflesso, durata della scomparsa del riflesso prima del successivo, ed altro, appaiono modificati, informando così sulle presenti patologie.


C: E’ da valutare anche l'età di una persona?

S: No, quasi sempre, l’età non influisce i dati.

C: E’ pur vero che con l'invecchiamento i riflessi diminuiscono, e a questo proposito volevo sottolineare il fatto che, come dici tu, anche con l'invecchiamento la "complessità" (rilevata come fai tu con la dimensione frattale o frattalica) diminuisce quindi è importante discernere il componente invecchiamento, dal componente RR, specie se l'esame è fatto in un'età avanzata (e quindi non alla nascita o da bambini... Probabilmente puoi stilare delle tabelle statistiche in base alle quali estrapolare il componente RR da quello invecchiamento, paragonando casi in cui è accertato il non RR e quelli in cui è accertato in varie fasce di età).

S: In questo caso la relazione “RR – età” non c’entra nulla: inoltre il reale rischio è ancora una patologia potenziale.

C: Apro una parentesi: nella teoria del caos esistono altri invarianti statistici per determinare le proprietà qualitative di un sistema, oltre alla dimensione frattale [v. 1.1]. Ad esempio si può calcolare l'entropia (che citi nei tuoi articoli, correlata alla fD, fractal dimension).

S: La fD (fractal Dimension) corrisponde all’entropia [v. 1.3]; entrambe esprimono la stessa realtà: se la fD si riduce, diminuisce l’entropia: le dinamiche del pancreas nel diabete sono semplici e quindi bastano poche istruzioni al computer per farle riprodurre (n.b. dinamiche semplici viste come indice di patologia).

C: Esistono varie definizioni di entropia e vari metodi per calcolarla, si possono studiare gli Esponenti Caratteristici di Lyapunov, c'è l'analisi simbolica, e lo studio delle proprietà ergodiche (comunque lo studio degli esponenti di Lyapunov è quello tra i più usati). In un tuo articolo scrivi che la dimensione frattalica è la misura del "caos", usando l'articolo determinativo, mentre è solo una delle misure: forse nel tuo campo si usa solo la dimensione frattalica a livello di indagine, perché le altre sono un po' più complicate nella fattispecie o difficili da calcolare con i test clinici a disposizione.

S: Esattamente: io devo cercare la semplicità ai fini euristici e pratici, ed è per questo che nella Semeiotica Biofisica la misura (perché più semplicemente calcolabile) del caos deterministico non può essere altro che la dimensione frattalica. Essa si calcola in modo semplice, ma anche mediante complesse equazioni.

C: Tornando all'esame del suono, volevo associarlo ad un’esperienza personale, che credo sia molto rara, ma ben si associa a quanto tu dici rispetto alla preghiera [ v. sopra] "la preghiera - anche all'insaputa del soggetto interessato - fa aumentare in lui la sintesi anticorpale che dal tipo cronico passa al tipo acuto,... ". Devi sapere che da più di quattro anni ormai percepisco a livello per così dire extra-sensoriale un suono, che non è un suono prodotto dallo scontro o l'urto di due oggetti. Questa cosa cominciò poco dopo che iniziai la pratica yoga. Inizialmente era molto buffa la situazione: sentivo il suono, magari ero in treno, vicino a qualche macchinario, e accostavo l'orecchio per vedere se il suono provenisse da qualche strumento o motore. Insomma cercavo continuamente una fonte esterna. Poi mi muovevo, e il suono continuava, insomma presto ho capito che il suono era ed è un qualcosa di interno.

S: Manzelli afferma giustamente che il nostro cervello crea le sue forme, magari sollecitato da input sensoriali.

C: Non so cosa sia. In un testo orientale ho trovato la seguente definizione: "Il suono anahata, non battuto, vibra da sé continuamente. E' il suono di pranava (Om). Viene dal Brahman supremo, e può essere udito dagli yogi." Non saprei se ciò che percepisco è correlato totalmente a questa definizione. So solo che è una vibrazione energetica piacevolissima, continua, senza sosta. Anche ora che scrivo chiaramente è presente, e se aumenta la mia attenzione chiaramente la percepisco meglio. La sua frequenza e le sue oscillazioni possono aumentare anche durante e dopo la pratica yoga, e soprattutto, notevolmente, durante la preghiera (però sentita, viva, presente, non meccanica usando la memoria) [v. 4.17]. Credo potrei essere un caso clinico, neurologico, molto interessante da studiare (sia nel tempo, che nello spazio; sempre che si possa rilevare fisicamente direttamente o indirettamente il mio stato od i miei stati). Ti ho fatto questo esempio per dirti che ho la prova fisica, provo su di me l'effetto della preghiera (dello yoga, della meditazione, della respirazione yogica). Sono testimone di me stesso, magari non conta nulla, ma quest'idea di preghiera che ha effetti quantomeno su chi ne fa uso, lo posso affermare con certezza: non è un'idea, non è una credenza, non è comprovata da qualche esperimento indiretto, è realtà, immediata, e le variazioni che posso comprendere a livello di percezione di questo suono (Krishnamurti credo percepisse una cosa simile, e la chiamava beatitudine), di questa benedizione, di questa grazia divina, durante l'arco di una giornata ne sono la prova e la testimonianza concreta.

S: Una soddisfacente spiegazione la puoi trovare nell’opera di Manzelli: solo accettando l’esistenza di una realtà non-locale [v. 2.2 e 3.8] si possono comprendere i fatti che dici: noi viviamo in un immenso ologramma. Ho amici-pazienti – come sai sono in pensione - che praticano non so quale tipo di meditazione: ebbene, questa meditazione influenza positivamente come dire favorevolmente il Terreno Oncologico, alterazione del sistema psico-neuro-endocrino-immunitario: io non sono esperto in yoga od altro. Tuttavia penso che esperienze di questo genere fatte bene aiutino a vivere meglio. I piccoli disturbi certamente ci saranno sempre, altrimenti i medici che farebbero?


C: A proposito, come posso sapere quindi il mio RR? Dovrei andare dal medico di base, dicendogli di ascoltarmi con il fonendoscopio.

S: Sarebbe ottimo parlarne al Curante e dirgli di studiare la semplice percussione ascoltata dello stomaco [V. Pagina Tecnica N° 1, in www.semeioticabiofisica.it ]. Solo dopo consiglio di leggere l’articolo “Terreno Oncologico”.

 

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