4.13 ..Gioia

 

Sogno un pianto universale per remare verso il sereno.
Ado

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L'amore è gioia e quando c'è gioia spunta il sole. Siamo fatti d'amore, siamo fatti di gioia, quando c'è gioia in noi torniamo a casa. Da piccoli nella gioia impariamo a camminare. Ci alziamo e cadiamo mille volte, con la gioia che sostiene i nostri primi passi, prima incerti, poi sempre più sicuri. E sicuri camminiamo per il mondo a volte o spesso dimenticandoci della gioia iniziale, attratti dal mondo e dalle sue luci al neon che talvolta nascondono le ombre della sofferenza, delle delusioni, della noia, della rabbia, della violenza, della tristezza, delle preoccupazioni, delle tensioni, degli scontri, delle disavventure, degli insuccessi, dell'infelicità. Camminiamo per tutto questo finché torniamo alla gioia iniziale, e tornati alla gioia iniziale ce la gustiamo alla grande, eccome ce la gustiamo. E' come la salute dopo la malattia, acquista un sapore diverso, nuovo, che ci riempie di entusiasmo, e di una gioia rinnovata. Nella gioia sono nell'amore ma cos'è la gioia? Se sorrido, sono nella gioia? Dipende. Sì, se il sorriso nasce spontaneo, direttamente dall'anima, senza coinvolgere la nostra mente o la nostra volontà. Se sorrido in reazione a qualcosa, o se sorrido per qualcosa, con qualche finalità, aspettativa, interesse, desiderio, se sorrido rispondendo a qualche modello di comportamento allora difficilmente posso essere nella gioia. La gioia è quindi naturale, spontanea, sorge come un dono, improvvisa, senza preavviso. Non la posso decidere a tavolino. Non posso dire: "Da domani mi vestirò di gioia". Essa arriva da sé, giunge da sé se trova il terreno fertile per sbocciare.

S: Se, ovviamente, ci rendiamo conto che il peggiore nemico della gioia è la nostra desolazione provocata non tanto da realtà esterne, quanto dai nostri stessi “pensieri”: spesso, molto spesso, l’assenza di gioia dipende dalla nostra sudditanza ai nostri pensieri negativi.

C: Se sono nella verità, nella giustizia, umile, semplice, se sono nella comprensione, nell'ascolto, se ho sposato il silenzio, la pazienza, la tolleranza, se in me c'è purezza, chiarezza, trasparenza, innocenza nei pensieri, nelle parole, nelle azioni (e nel modo di reagire a tutto ciò), allora il mio terreno è fertile, e la gioia è il suo frutto. Se siamo nella gioia, siamo nell'amore, se siamo fatti d'amore, siamo fatti pure di gioia. Se non siamo nella gioia, l'abbiamo solo dimenticata, allontanata, messa da parte. La gioia è quindi un ritorno a casa, un ritorno alle origini, un ritorno alla nascita. Tornare bambini vuol dire tornare nella gioia.

S: I bambini possono temere il mondo esterno, ma non i loro pensieri del mondo.

C: Nella gioia tutto è più semplice: siamo leggeri, spensierati, flessibili, comprensivi, pazienti, liberi, allegri. Nella gioia cantiamo, danziamo, voliamo con la fantasia. Nella gioia siamo silenziosi e pieni di grazia, beneficiari di qualsiasi dono. Nella gioia non ci manca nulla, abbiamo già tutto. Nella gioia non dipendiamo più da niente e da nessuno, il passato è vinto, il futuro non ci preoccupa, il presente viene vissuto intensamente, istante dopo istante. Nella gioia si beve il calice dell'amore che continuamente ci riempie, continuamente si svuota, immensamente ci disseta e ci sazia. Quando siamo nella gioia ci pare di volare. La gioia è la pace dinamica dei sensi. E' una pace dinamica perché i sensi non si ritirano, non vanno in pensione. Sono in pace, ma fremono, sono vivi, attivi, agili, pieni di energia. Sono in pace, o sono nella pace dell'anima (che si esprime attraverso i sensi). Ciò non vuol dire essere passivo, inerme, pigro. Non vuol dire ritirarmi dalla vita, chiudermi tra quattro mura, beatamente godendomi una vita senza significato, senza lasciar traccia, inoperosa, senza stimoli. E' una pace dinamica quindi la vita la vivo intensamente, pienamente, coltivo ogni relazione, non mi isolo, partecipo con tutto me stesso della vita e del mondo. E allo stesso tempo sono in pace con me stesso e con il mondo. La mia mente è silenziosa e libera da pensieri, svuotata del peso del passato, svuotata dalle preoccupazioni per il futuro. L'anima è pura, decontaminata, senza tormenti. L'anima danza, e nella danza gioisce. E' una pace dinamica, quindi in continuo incessante movimento, sempre messa alla prova, continuamente da rafforzare e proteggere, in continuo apprendimento. La gioia è la pace dinamica dei sensi e nella gioia sono nell'amore. Nell'amore quindi non sono mai arrivato, non mi trovo in uno stato consolidato, non posso vivere di rendita. Se mi fermo, muoio. Ogni cellula, ogni minima particella del nostro corpo è in movimento incessante e continuo. La vita è movimento, senza movimento c'è crisi, declino, morte. La gioia è dinamica, è movimento continuo ed incessante, un movimento silenzioso dalla pace dell'anima. L'anima in pace libera i sensi nella gioia e li fa danzare al ritmo dell'amore. La gioia è la celebrazione, la festa dell'anima quand'è nell'amore, quand'è tornata a casa. Torna in una casa che gira come una giostra, in continuo movimento. La pace è la forza che ci consente di rimanere a bordo della giostra; pure noi siamo in movimento continuo, non siamo statici ed inermi, quindi per restare nella gioia e nell'amore dovremmo tendere continuamente a questo equilibrio dinamico senza sentirci mai arrivati, consci quindi che oltre alle forze che ci spingono verso il centro, verso la gioia e l'amore, ci sono pure forze che remano in direzione contraria. L'equilibrio dinamico dovrebbe tendere all'armonia di tali forze al di là del bene e del male, del buono e del cattivo, del giusto e dello sbagliato. L'armonia dell'equilibrio dinamico della gioia e dell'amore trascende opposti e dualità. Ad esempio se si è nell'amore, e si è nella gioia, dovesse pure attaccarci una grave malattia, forti nella gioia e nell'amore restiamo nel nostro equilibrio dinamico, restando nella pace dinamica dei sensi. Siamo più forti delle forze che ci spingono lontano dall'equilibrio, al punto che le trascendiamo, non viviamo più negli opposti, non entriamo più nella classificazione del bene e del male. La malattia è un dono. Fino ad ora pensavo di essere nella gioia, nell'amore, però non ero mai stato messo alla prova. Ho avuto una vita facile, semplice, piena di agi, circondato da persone meravigliose, e vivendola pienamente e con entusiasmo, curando bene la mia anima, mi sono sentito nella gioia.

S: Questo ambiente familiare e sociale certamente aiuta ad essere felici perché ti indirizza verso la migliore interpretazione dei tuoi pensieri: non sono gli altri il nostro inferno, come diceva Sartre, ma un errato modo di convivere con i nostri pensieri.

C: Fermo però nella mia umiltà e semplicità, la mia danza d'amore non mi ha mai fatto fare voli pindarici: in fondo in fondo non sono che un minuscolo granello di sabbia nell'universo, nel quale però ci sono tutte le sue leggi. Arriva poi improvviso il giorno della verità: sono colpito da una malattia incurabile. La verità arriva e mi chiede in questo modo quanto è forte il mio amore, quanto è grande la mia gioia. Se sono veramente nell'amore, le rispondo spontaneamente col cuore in mano in questo modo: "Sono nell'amore e ti stavo aspettando. Non mi cogli impreparato. Anche se ti chiamano malattia, o male incurabile, tu non sei il male, non puoi farmi niente. Sono nella gioia, umile, semplice, silenzioso e tollerante, pieno di comprensione e di pazienza. Sei arrivata eppure il mio sorriso che viene dal profondo della mia anima non è svanito, anzi si è rafforzato. Sono nell'amore e sono circondato d'amore; ho preparato continuamente, istante dopo istante il terreno migliore, ho curato e continuamente purificato e protetto la mia anima. Signora malattia, non mi fai paura, non mi getto nello sconforto, il mio viso ha ancora il sorriso e la mia anima è colma di gioia. Magari mi farai fisicamente soffrire, patire il dolore ma cos'è questa minima sofferenza di fronte alla grande gioia che mi porto dentro? Sono nell'amore signora, e nell'amore amo te, benché ti sembrerà strano. Tu sei un dono per me, in questo momento, perché mi fai capire quanto grande è la mia gioia, anzi da oggi è immensamente più grande, e ti amo per questo. Non sei male per me, anzi grazie a te ora comprendo che sto andando al di là del bene e del male, attraverso la comprensione ora mi è chiaro che ogni cosa ci accade nella vita ha un significato ben più profondo della sua apparenza, così che bene e male sono solo due facce della stessa medaglia. Grazie signora, ti sarò eternamente riconoscente!" Potrebbe essere anche il mio ultimo giorno, potrei chiudere definitivamente gli occhi per sempre, ma se guardi il mio volto anche ben dopo il mio ultimo respiro, esso sarà silenzioso e accennerà un sorriso, sono ancora nella gioia, l'anima ancora è viva, e non muore mai.


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