4.15 ..Non violenza

 

La violenza è l’arma più debole; la non-violenza quella più forte.

Mahatma Gandhi

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C: Ci esprimiamo attraverso i pensieri, le parole, le azioni, i gesti, le intenzioni.


S: “Se non sai dire una frase, danzala!”


C: Siamo esseri creatori. Attraverso ogni nostra espressione, ogni volta che ci esprimiamo per mezzo di qualcosa, noi creiamo. Siamo nell'amore quando creiamo nell'amore, quando le nostre opere sono nell'amore. Essere nell'amore vuol dire essere nella non-violenza. Ogni volta che in un nostro pensiero c'è qualche negatività, ogni volta che ci torturiamo, ogni volta che pensiamo male di qualcuno, ogni volta che sorge in noi un brutto pensiero, non siamo nell'amore, non siamo nella non-violenza. Ogni nostra parola è nella non-violenza se è nell'amore. Ogni volta che giudico, critico, biasimo, esprimo giudizi di invidia, gelosia, ogni volta che nelle mie parole c'e' rabbia, risentimento, impazienza, intolleranza, superficialità, insensibilità, superbia, cattiveria, meschinità, falsità, ecc. non sono nella non violenza, non sono nell'amore. Così vale per i pensieri, per le parole, azioni, per le opere tutte. Ogni volta che ho un atteggiamento lontano dall'amore, non sono nella non-violenza: ogni volta che non ascolto con attenzione, ogni volta che sono freddo, distaccato, ogni volta che difetto di semplicità ed umiltà in ciò che creo, sono lontano dall'amore, non sono nell'amore. Perché tutto questo? Perché quando sono nervoso o impaziente non sono nell'amore, non sono nella non-violenza?


S: Essere nell’Amore è conoscere l’esistenza della Realtà non – locale [v. 2.2] che tutti ci unisce in un solo corpo mistico!


C: L'impazienza è violenza perché crea nell'aria un'energia negativa che si ripercuote su di te, su te che ho davanti. Sono nell'amore se mi congedo da te nella gioia, mia, tua, reciproca, se lascio un sorriso nel tuo viso chiunque tu sia. Se sono impaziente non ti considero, non mi prendo cura di te, non mi preoccupo della tua anima, delle tue reazioni, non sto adoperando la comprensione, chiunque tu sia, qualsiasi cosa tu faccia o mi abbia fatto. Se sono impaziente sono anche intollerante, non ti sto amando, e se non ti amo non sono nell'amore. L'impazienza genera una piccola violenza su di te: ti scarico energia negativa addosso attraverso un gesto, una parola, un pensiero, uno sbuffo. Tu che sei davanti a me, puoi soffrire di questo, essere profondamente sensibile; attraverso la mia piccola violenza ti faccio star male. Se vincessi con la pazienza la mia impazienza in procinto di emergere, con la non-violenza la violenza zittirei la violenza sul nascere, con la tolleranza vincerei l'intolleranza, con la comprensione la non comprensione: in questo modo sarei nell'amore. Discorso analogo vale per il nervosismo, l'irascibilità, la permalosità, la possessività, la gelosia, la suscettibilità, l'impulsività: sono tutti atteggiamenti che generano violenza, magari sottile, impercettibile, silenziosa, ma pur sempre violenza è. Usare la parola violenza in questo caso può apparire drastico, esagerato, assurdo, ma non è così. E' difficile comprendere questo perché quando si parla di violenza si pensa alla guerra, alle lotte, agli omicidi, alle risse fisiche o verbali, agli stupri, ai sequestri, alle torture, agli attentati. Questa è violenza grossolana, lampante, evidente. Come i colori dell'arcobaleno non sono soltanto sette, ma sono infiniti come le loro sfumature intermedie, così anche non c'è soltanto la violenza evidente sotto i riflettori; ci sono tutte le sfumature di violenza che ciascuno di noi produce ogni giorno. Essere nell'amore, essere nella non-violenza, ci invita a tenere in considerazione, a comprendere che la violenza non esiste solo fuori e lontano da noi, non è solo quella che si vede sui giornali o in televisione o al cinema, non c'è solo negli altri. Non ne siamo immuni.

S: Per questo, come la Libertà, anche l’Amore deve essere continuamente difeso, preservato, coltivato.


C: Anche nell'essere più paziente, tollerante, comprensivo, umile, semplice, può sorgere un attimo di impazienza, impulsività, rabbia, nervosismo, se messo a dura prova. Siamo continuamente messi alla prova dagli eventi ed accadimenti della vita, dall'ambiente esterno, dalle nostre dinamiche interiori, per fortificarci continuamente nell'amore, e nella non-violenza. Essere nell'amore non è una posizione di rendita. Lo sono fino a quando, fino a un certo punto, ad un certo limite, ad un certo momento. Le prove della vita continuamente arrivano, giorno dopo giorno, istante dopo istante, per darci la possibilità di migliorare o superare i nostri limiti, perché essere nell'amore continuamente richiede il superamento di ogni limite, ci chiede di sposare l'infinito e l'eterno. Ogni volta che dico: "Beh, io sono fatto così" mi fisso un limite, dico a me stesso: "sono nell'amore quando mi fa comodo". Ogni volta che penso così freno la mia evoluzione, manifesto una rigidità, non ho voglia di imparare, sono pigro, non sono nell'amore. Essere nell'amore è apprendimento continuo, è avere l'umiltà di dire: "ho ancora tanta strada da fare, ho ancora molto da imparare". Perciò non posso liquidare la mia intolleranza, il mio nervosismo, la mia irascibilità, la mia avidità, la mia ostinazione, il mio cinismo, la mia gelosia, la mia possessività, la mia invidia, la mia superbia, la mia acidità semplicemente raccontando una storia a me stesso: "io sono così". "Io non sono così!!". Non sono mai fermo, non posso essere mai fermo, perché se mi fermo sono già morto. Se sto camminando nel sentiero dell'evoluzione, devo avere l'umiltà di raccontarmi una storia nuova: "Sto imparando, sto crescendo, voglio migliorare sempre, continuamente, giorno dopo giorno, istante dopo istante". Se mi racconto: "Io sono così", sommo violenza a violenza, non sono nell'amore due volte, non sono nella non-violenza al quadrato. La non-violenza nasce dalla comprensione, e dall'essere continuamente vigili, e attenti nel dominare la potenziale violenza dentro di noi.

S: Dove, come insegnano le Scritture, c’è Paradiso e Inferno.

C: Se da noi fuoriesce violenza essa genera violenza, si perpetua, somma energia negativa ad energia negativa: violento con te, da te non mi congedo nella gioia, tu non te ne vai da me nella gioia, in te non c'è il sorriso. Nella non violenza, nell'amore arrivo a te nella gioia, permango nella gioia, me ne vado nella gioia. Non so come tu giungi a me, se nella gioia o meno, però da me te ne vai con la gioia (o con più gioia).

 

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