4.2 ..Semplicità

 

La pura e santa semplicità confonde ogni sapienza di questo mondo e la sapienza della carne.

San Francesco

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C: E' semplicità nelle parole, nelle frasi, nei discorsi. E' semplicità nei pensieri, nei gesti, nelle azioni. E' semplicità nei movimenti, nel vestirsi, nel mangiare, nel bere. E' semplicità negli atteggiamenti, negli arredi, nelle espressioni. E' la semplicità di un bambino, la sua innocenza, la sua spontaneità, la sua genuinità. Un bambino usa un vocabolario ristretto, ma è quanto gli basta per farsi capire. E si fa capire eccome: a volte risulta persino disarmante. Una parola semplice, che esce dalle nostre più remote profondità, facilmente o a fatica, vale più di mille parole difficili e complicate. Quando c'e' complessità si dice esserci dis-ordine, un ordine complicato, una matassa di filo che è difficile da riordinare, tanto è diventato inestricabile il groviglio. Quando si abbandona la semplicità tutto si complica: i pensieri divengono molteplici, contorti, contraddittori. Spesso sono pensieri che affliggono, che rendono tristi, insoddisfatti, insofferenti, annoiati. A ruota seguono le parole, i gesti, le azioni. Si caricano di malessere, di negatività, di violenza. Una creatura semplice non si vanta, non si maschera, non si trucca, non desidera mettersi in mostra, non vuole apparire od essere qualcosa di diverso da quello che è: essere semplici è essere se stessi, fino in fondo.

S: Sono d’accordo: semplice è essere autentico. Anche la semplicità però, al di là della relatività (semplice per chi?), è sempre legata alla complessità; il manicheismo non mi ha mai convinto.

C: E nella semplicità si ama pienamente, chiunque, e in qualsiasi forma, perché nella semplicità non c'è contaminazione, c'è solo purezza. Chi è semplice è anche trasparente, non c'è torbido o intrigante mistero in lui, è un libro aperto, si possono leggere i suoi pensieri, il viso si colora di ogni sua sensazione ed emozione. L'anima si esprime attraverso il viso, e quando c'è semplicità i canali attraverso i quali esce sono tutti belli puliti, accessibili, profumati, per cui non trova impedimenti, ostruzioni, bugie, inganni, ostacoli di sorta. La gioia dell'anima è integra e intatta, lampante, così evidente che lascia traccia immediata negli occhi e sul viso intero. Ho scritto tutte queste parole e tuttavia non sono ancora semplice. Ancora non sto amando. Non ti conosco ancora tu che stai leggendo, eppure dovrei conoscerti, sei una creatura esattamente uguale a me, non dovrei avere timori, remore, distacco nei tuoi confronti. Non mi sono piaciuto. E' proprio così. Mi sono messo a scrivere cose senza energia, parole che volevano essere belle, che suonassero bene, che fossero efficaci, ma non ho trasmesso nulla. E sai perché? Perché è nel mio profondo, è dal mio profondo che qualcosa deve uscire. Perlomeno ho rotto il ghiaccio, ho incominciato a dire qualcosa, però ora è giusto che faccia autocritica. Non sono stato semplice con te, finora. Sono semplice quando ti guardo negli occhi e ti stringo la mano, magari portandomela prima al petto come fanno in Indonesia. Raccolgo il mio cuore con la mano e la stessa mano, accennando pure un piccolo inchino con la testa, io porgo a te che fai allo stesso modo, in modo tale che i nostri cuori si avvicinano con un semplice gesto. Non ci siamo ancora detti nulla, nemmeno una parola, eppure con un semplice gesto, con questo saluto già ci siamo detti in maniera tanto semplice quanto disarmante tantissime cose: mi apro a te come te a me, e le nostre mani sono un veicolo per i nostri cuori. "Cosa fai? Quanti anni hai?" Che importanza ha?! Ciò che conta ed è essenziale, è che tu sei, e che io sono. Io sono qui per te, tu sei qui per me. Non dobbiamo dimostrare nulla. Non dobbiamo raccontarci tutto ciò che abbiamo o sappiamo, il lavoro che facciamo, i vestiti che indossiamo, tutto questo non è essenziale. Essere semplici è essere essenziali. E' la nostra essenza quello che conta. Io sono, e tu sei. Essere semplici è non vedere ostacoli, non vedere barriere, non permettere alcun distacco tra me e te. E se non c'è distacco, non c'è niente che ci divide, non c'è neppure l’io ed il tu: noi siamo. Alla luce dell'autopoiesi estesa, ossia seguendo l'approccio schema di organizzazione, struttura, e processo di strutturazione il cui principio è Energia Informazione, la semplicità sta nello schema di organizzazione, nelle semplici leggi universali e naturali che regolano la vita, l'universo, le relazioni umane, i sistemi sociali, i comportamenti degli individui e delle società. La semplicità sta quindi nella legge, nella non-forma, nell'archetipo, nel disegno universale. Attraverso il processo di strutturazione alimentato dall'Energia Informazione, che non è altro che amore (in principio era la Parola, il Logos), si genera un apparente dis-ordine, un variegato ordine complesso (chiamato anche caos), una moltitudine di attrattori strani o caotici; si genera la forma, che data la sua complessità è difficile da comprendere in una visione unitaria, organicistica, olistica, e per questo motivo non cogliendo l'essenza di questo meraviglioso ordine complesso ma unitario, unico, universale, operiamo delle riduzioni (riduzionismo), classificazioni, separazioni, distinzioni, frammentazioni. Da qui nascono tutti i fraintesi, le dualità, i muri, le divisioni di ogni ordine e grado create dalla limitata mente umana. L'EI è amore puro, è energia pura, catalitica; tutto ciò che ci circonda è amore.

S: La EI svolge quell’azione catalitica, attrattiva che costringe la EV a strutturarsi in materia, a prendere forma, come insegna Paolo Manzelli, ma, aggiungo io, attuando un Disegno che è esso stesso Energia Informazione.

C: La semplicità è ciò che ci fa compiere il percorso inverso, dalla forma alla non-forma, per "vedere", nel vero senso della parola, la realtà, così com'è, non mediata dal riduzionismo, dalle classificazioni, dalla dualità, dagli opposti e contrari, dai muri e dalle divisioni. La semplicità è un ritorno a casa, perché dall'amore siamo nati, nell'amore viviamo, e verso l'amore siamo diretti. Attraverso la semplicità superiamo quindi ogni divisione apparente, e torniamo alla semplicità della/e legge/i iniziale/i, del disegno, e nella semplicità siamo in grado di comprendere (o perlomeno intuire) l'unità e complessità della struttura che si fondono dentro la nostra comprensione. Semplicità e complessità così si fondono e si interscambiano, e finalmente possiamo sorridere. E' il sorriso di chi riesce vedere finalmente il gioco in cui siamo immersi, la danza continua a cui partecipiamo, la saga e la gioia sottesa al grande Disegno che ci pervade. Ecco perché nell'amore c'è semplicità, e se sposiamo la semplicità intraprendiamo di conseguenza una perseverante opera di decontaminazione e di purificazione. Ci spogliamo di tutto, e nudi finalmente chiudiamo il cerchio: completamente spogli, nudi e indifesi siamo usciti da nostra madre, nudi torniamo a casa. La vita è un circolo, siamo semplicemente sulla strada del ritorno. Le condizioni iniziali ed i bacini d'attrazione cambiano sempre: ecco perché è auspicabile saperci rinnovare continuamente; siamo nuvole che mutano ad ogni istante. La strada del ritorno si fonda sempre sul principio di Energia Informazione: essa dev'essere pura, e tornare allo stato puro, essenziale, catalitico. Ecco spiegata l'opera di decontaminazione, di svuotamento, di purificazione del corpo e della mente. Il tutto è orientato a tornare ad un'Energia Informazione pura che ci pervada, e quando ciò accade, raggiungendo un alto livello di EI pura, compiamo un salto quantico ed una riorganizzazione della Matrice S/T: siamo con la mente libera, silenziosa, non attingiamo più alla memoria, all'esperienza in modo meccanico, e in questo bellissimo silenzio siamo comunque attivi e vigili. In tale semplicità ogni nostro pensiero, parola, atto, gesto, si fonde in un tutto unitario.

S: Le due dimensioni del tempo, passato e futuro, si annullano nel presente, come la Luce più Luce può esitare nel Buio. “Sulla battigia l’onda in arrivo e l’onda di ritorno creano il sollevarsi della Schiuma, dal punto di vista quantistico una simultanea informazione” (Manzelli).

C: Manifestandosi in maniera simultanea e sincronica. Non siamo più noi a parlare, a pensare, ad agire, ma è l'Energia Pura, essa stessa che si manifesta tramite l'ispirazione e l'istinto puro e creativo. E' quel classico stato che a volte si definisce come: "Chi sa, non sa; chi non sa, sa". Nella semplicità, nella pura semplicità non sappiamo più nulla. Nulla ci appartiene. Nessuna risposta preconfezionata è dentro di noi. Non abbiamo più nessun bagaglio, non abbiamo più nessun scheletro nell'armadio. In tale magnifica purezza semplicemente siamo, e tutto fluisce spontaneamente, quasi per magia. E' l'amore che ci conduce, che ci guida, e che ci ispira, essendo noi diventati semplici suoi strumenti senza più alcun attrito e resistenza.

S: Nel Vangelo si parla di puri, di semplici, di coloro ai quali è stata donata la Sapienza. Tutto bello e condivisibile! L'umiltà è prima di tutto una virtù. Io credo che sia ben difficile acquistarla
semplicemente con l'esercizio o altro. Se c'è, scritta forse nel n-DNA e nel mit-DNA, la puoi e devi coltivarla, per difenderla e accrescerla, ma quanto è difficile farlo in questo mondo "ingannevole ed affascinante!

C: Da ieri sera alle diciotto uno dei miei più grandi amici sta danzando in cielo con gli angeli, con il suo ineffabile sorriso. Sono felice della mia vita perché sto incontrando persone straordinarie, come te, come padre Aldo, missionario in Kenya per quaranta anni, che se n'è andato all'età di settantasei anni. Sono andato pure a trovarlo nella sua missione a Morijo, a 2000mt di altitudine, in mezzo alle montagne, sugli altipiani centro-settentrionali proprio a ridosso della “Jurassica” Rift Valley. Si arrabbiava con me perché gli dicevo di aver raggiunto la pace dei sensi, e lui, uno con la passione ed il fuoco dentro, bonariamente cercava di scuotermi e farmi cambiare idea. Tra le mie conversazioni con lui ho salvato qualche passo, per farti capire che straordinario personaggio se n'è andato, anche se resta nel cuore di tutti quelli che lo hanno conosciuto con una traccia indelebile. Da buon sagittario volo sempre alto, mentre lui e la sua vita sono sempre stati soprattutto a contatto con il fango, l'acqua putrida e con la terra: lui un meraviglioso fior di loto. “Quando cerco l’onda oltre il mio quotidiano, al di là dei confini comuni del nostro vivere, sempre aggravati da tante miserie, compio uno sforzo non comune, e quando lo faccio mi sembra di rubare la mia presenza, la mia attenzione e solidarietà verso gli ultimi”. “Questi sono sempre tanti come le stelle del cielo e tutti piccoli, e alzando il capo verso l’alto temo di calpestarli; i loro occhi brillano più di tutte le stelle dell’universo e solo per questi piccoli, le stelle e la natura continuano a brillare. Contemplando l’Amore in questi piccoli affamati, nudi, sporchi, qualsiasi trascendenza mi sembra solo uno sforzo filosofico, per evadere dalla realtà della storia a cui Dio ci chiama essere i protagonisti, per il suo regno di Giustizia e di Amore”. “La storia della Pace continua in questa fase di preparazione, con riflessioni e scelte quotidiane per gli ultimi. Lo sforzo ormai è oltre alle nostre capacità fisiche e mentali, ma la Provvidenza ci sprona ad andare avanti e non fermarsi e sembra che non tenga conto di tutte le nostre deficienze, anzi trova sempre vie nuove per spingerci oltre e tirarci fuori da ogni titubanza“. ”Sono in forte travaglio perché la Missione si è bloccata per una rottura dei nostri generatori e tutto Morijo è in attesa, senza acqua e senza laboratori. Quello che più mi sta a cuore è ripristinare la pompa dell’acqua perché se la gente è costretta dalla sete a bere l’acqua delle pozzanghere, quanti bambini perderemo per la dissenteria! In questi frangenti bisogna non perdere la calma e continuare a sperare e credere con la certezza che la Provvidenza è sempre dalla nostra parte e di sicuro non ci abbandonerà. Proprio oggi sopra Morijo è arrivato un grosso temporale che ci ha riempito la grossa vasca di raccolta.” “Purtroppo la mia vita immersa tra gente che lotta per sopravvivere mi impegna non poco per aiutarli a liberarsi dalla fame, schiacciati e oppressi da un mondo egoista e ladro il quale non crede all’Amore. Mi ha fatto piacere sollevarmi un po’ anche per non (far) perdere il filo della Fede in Gesù, l’unica speranza per questa povera gente, amata e protetta dal Cielo come il tesoro più prezioso. Sono gli unici che credono all’Amore, gli unici che hanno un cuore, capace di accogliere l’Amore, la Gioia e la Libertà vera. L’Amore è il dono per eccellenza che scende dal Cielo, gratuito per tutti senza distinzione; non tutti sono preparati ad accoglierlo, ma coloro che lo rifiutano saranno bruciati dal suo fuoco, affinché diventeranno nuove creature, “Se uno non nasce di nuovo non può ricevere la vera Vita”. L’Amore è il fuoco vero che fa vivere, nascere, crescere, ed il suo nido naturale in questo mondo è nell’amore sponsale, che quando è vissuto come dono reciproco è la più reale testimonianza dell’Amore Divino.” E’ un uomo piccolo, minuto, curvo, con un sorriso meraviglioso stampato perennemente sul viso, le braccia sempre aperte in segno di accoglienza. E’ un uomo, un uomo come tanti altri, come a dire che non è un’eccezione, non è un qualcosa di irraggiungibile, è semplicemente un esempio, ma noi tutti abbiamo le potenzialità per essere e per dare ciò che lui ha dato e continua a dare. Lui semplicemente non si è fermato al potenziale, al teorico, al si potrebbe fare o dire; ha fatto il passo successivo: l’essere che si trasforma in azione, la potenza che si trasforma in atto, la parola e il verbo che si materializza e non resta solo su un pezzo di carta. Cosa ci impedisce di fare altrettanto? E’ un uomo piccolo, fisicamente, indice di umiltà, semplicità, pazienza, eppure perseverante, paziente, forte, tenace, ostinato quando serve, deciso e duro all’occorrenza, fermo e allo stesso tempo dolce compassionevole, caritatevole, secondo le circostanze, con una profonda comprensione per le altrui esigenze, sofferenze, miserie, e sempre con una parola, un gesto, un atto per alleviarle, un’azione d’aiuto, un dare al prossimo nel segno del, a lui tanto caro, agape o amore cristiano e caritatevole. E’ minuto, ad indicare che la forza interiore è notevolmente più grande di quella esteriore, è la forza dell’amore e della parola di Gesù, è la forza più grande che ci sia, ed è questa quella che è essenziale e sufficiente a tutti noi nella vita. E’ un uomo curvo (come quella vecchia, curva sul tramonto, della canzone di De Gregori): il corso della vita, degli anni, le sofferenze e vari acciacchi fisici lo hanno provato, piegato, però non spezzato: come una betulla si piega al vento ma non si rompe, egli mostra l’elasticità di un ventenne in ogni sua caratteristica: nel pensiero, nelle parole, nelle azioni, nei gesti, nell’entusiasmo e passione in ogni cosa che fa. Ha un sorriso meraviglioso stampato perennemente sul viso: anche quando si arrabbia, anche quando gli imprevisti gli fanno girare le scatole, le rughe sulla sua fronte sorridono, gli occhi vispi e spalancati, energici e severi conservano una benevolenza e un amore che vengono solo da Dio, e le labbra tornano dopo pochi istanti a sorridere magnificamente. Le braccia sempre aperte in segno di accoglienza: come nel presepio del Natale il Gesù bambino ci saluta nascendo accogliendoci a braccia aperte nel regno di Dio, come nella croce il Cristo ci osserva e ci guida a lui a braccia aperte, così anche Aldo, ha nella sua spontaneità, nella sua indole, nella naturalezza dei suoi gesti queste braccia sempre aperte: per tutta la durata di ogni messa o celebrazione, in ogni incontro di pace assumendosi l’onore di introdurre e presentare i convenuti, in ogni appassionata omelia quando i suoi occhi ardono di fuoco, e le fiamme di Gesù e del Vangelo si sprigionano amorevolmente, dolcemente, ma severamente, con passione, nonché con ammonimento, e il suo sorriso accarezza i volti di chi è venuto ad ascoltarlo.


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