4.22 ..Libertà

 

 

Il Karma è la forza della creazione da cui tutte le cose traggono vita. Tu sei soggetto alla legge del karma, delle forze che hanno dominato le tue vite passate: e tutto ciò che tu, dal tuo punto di vista distorto, vorresti non fare, sarai costretto a farlo tuo malgrado.
Bhagavad Gita

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Se la libertà fosse un qualcosa di spirituale, allora forse pure un uomo in una prigione fisica avrebbe la possibilità di sentirsi libero, e pure di essere davvero libero. Se noi fossimo un pneumatico e il mondo la superficie su cui scorre, la libertà sarebbe in assenza totale di attrito....il pneumatico in moto non cesserebbe mai il suo scorrere...senza freni andrebbe....senza scheletri nell'armadio è l'uomo libero: egli in quanto tale può fare qualsiasi cosa, può essere qualsiasi cosa. E come si raggiunge? Dentro di noi pare sia la risposta. Fare quello che si vuole e ci si sente di fare è forse un indizio di libertà?Dipende. Un uomo che desidera non è libero, perché è schiavo dei suoi desideri. Un uomo che ha aspettative non è libero, perché è schiavo delle sue aspettative. Un uomo pieno d'ego non è libero, perché è schiavo del suo ego. Un uomo pieno di ambizioni non è libero, perché è schiavo delle sue ambizioni. Un uomo pieno di pensieri non è libero, perché è schiavo dei suoi pensieri. Un uomo pieno di idee non è libero, perché è schiavo delle sue idee. Un uomo pieno di concetti e nozioni non à libero, perché è schiavo dei suoi concetti e nozioni. Forse un uomo vuoto, senza nulla e con l'amore dentro potrebbe essere libero. Tutti gli altri potrebbero sentirsi liberi, ma probabilmente non esserlo. C’è stato Newton, la concezione meccanicistica del cosmo, le sue straordinarie scoperte. Poi sono arrivati Einstein e la sua relatività, e di seguito, la teoria dei quanti, la teoria del caos. Non sono un esperto di fisica, ma Einstein non ha cancellato Newton: in primo luogo perché l’opera monumentale di Newton è stata la base per gli studi e le ricerche successive, ed in secondo luogo, perché le leggi scoperte da Newton continuano a funzionare per certe grandezze, per certi corpi, su certi piani, su certi livelli. Einstein ha semplicemente scavato più a fondo, con i quanti si è andati più in là ancora arrivando al confine tra fisica e metafisica ma Newton resta per certi versi valido. Analogamente, il karma meccanicistico è valido, ma grossolanamente, in generale, per certi grandi corpi, per chi non è in grado ancora di comprendere altre leggi, di andare più a fondo, di andare oltre. Per questi resta l’unica legge. Andando oltre si scoprono altre leggi che vanno più in profondità, che scavano dentro, che non si fermano alla superficie: non esiste solo in corpo, la mente e la vita, ma si scopre esistere l’anima individuale, si può arrivare a scoprire esistere pure lo Spirito universale, si può intuire che ci sia oltre all’azione e volontà individuale, anche un’azione e volontà e guida divine. Tutto sta nel capire su quale livello evolutivo siamo, su quale piano ci poniamo, qual è il nostro grado di comprensione, di curiosità, di ricerca. Le forze in gioco sono molteplici, molteplici sono le anime, uno solo il cerchio in cui tutti siamo racchiusi, e inizio e fine di tutti i raggi che connotano un’innumerevole fitta rete di relazioni. Se arriviamo a capire che la legge del karma non è l’unica legge esistente, già abbiamo fatto un grosso passo in avanti verso la libertà, che certi chiamano liberazione, illuminazione, e chi più ne ha più ne metta. Infatti, comprendere questo significa poi poter dire a noi stessi: possiamo andare oltre, possiamo superarla, possiamo vincerla. Una volta c’era un tale che fu rinchiuso in manicomio. Tornato a casa si rinchiuse dentro di sé e non voleva più uscire dalla sua camera, e così fu per mesi e mesi. Un giorno uscì in giardino, e vide la sua automobile che non guidava da tanto tempo. Chiese: posso prenderla? Gli fu risposto: certo, è sempre stata lì, è tua… Sorrise compiaciuto. Era la prima volta che chiedeva una cosa del genere; prima di essere rinchiuso ovviamente usava l’auto senza mai chiedere il permesso. Questo per dire che a volte ci rinchiudiamo in prigioni immaginarie, che non esistono: basta fare un semplice passo e subito ne usciamo. E’ una questione di volontà. C’è un atteggiamento simpatico per rendere un po’ meno gravosa la nostra esistenza: qualsiasi cosa ci capiti si pensi come un dono che viene dall’alto, un’esperienza che vuole insegnare qualcosa, una piccola lezione. Al momento, presi dall’evento, si fa fatica ad uscire da noi stessi, il coinvolgimento nell’azione è completo, e quando l’accadimento è spiacevole si finisce per subirlo e soffrirne. Dopo un attimo si potrebbe fare qualcosa, che ne so, ad esempio far schioccare le dita: che mi è successo? Qualcuno dall’alto attraverso questa persona, questa parola, questo pensiero, questa azione mi chiama, che mi vuol comunicare? Una volta al giorno, poi piano piano sempre più… Il “tutto ciò che vorresti non fare…” della Gita non è una sentenza oppressiva: vuole semplicemente dire che la liberazione dal karma viene solo quando si abbandonano i desideri e gli interessi personali, la liberazione avviene quando ci si abbandona completamente a colui che ci ha creato. L’abbandono completo è uno stato di profonda gioia, perché qualsiasi cosa accade, qualsiasi cosa succeda, noi si è uno con Lui, è Lui che agisce tramite noi, e il nostro cammino diventa perfetto. Tutto ciò che siamo costretti a fare nostro malgrado è sempre Lui che ci chiama, sta a noi interpretare e cogliere i suoi insegnamenti e segnali. Stessa cosa dicono le Upanishad: “ma per chi non ha desideri, è privo di desideri, libero da desideri, per chi ha spento i suoi desideri e non ha che il desiderio dell’Atman (anima individuale), di costui i soffi vitali non s’allontanano dal corpo: egli, che è già Brahman, si ricongiunge con il Brahman (anima universale, Dio, Spirito supremo)”. Aurobindo dice: “quando diventiamo esseri spirituali consci, possiamo cambiare, cancellare o rimodellare completamente il grafico del nostro fato”. Aggiunge che lo scopo della nostra rinascita è il bisogno dell’anima di crescere ed evolversi attraverso le esperienze, ma aggiunge che “la nostra vita è influenzata non solo dalle sue energie, ma anche dalle energie degli altri, e dalle Forze universali”. L’interazione di queste forze è talmente variegata e complessa che diventa difficile una vita inconsapevole di questo fatto: si rischierebbe, infatti, di camminare sempre in linea retta, o per spezzate, in maniera disarmonica rispetto alla rete di relazioni di cui facciamo parte. L’abbandono prima possibile a una guida superiore rende più facile il compito, perché essa conosce il sentiero e ci guida sul nostro cammino in armonia con la natura. La scelta è comunque libera. Ama e fa' ciò che vuoi, dice Agostino. Che intuizione! Tante parole per parlare d'amore, di libertà, eccetera, e lui salta fuori con una brevità e una chiarezza sbalorditive. Amore e libertà che coesistono, sono legati dalla congiunzione "e"; per gli appassionati di logica matematica è ben chiaro che il primo membro (ama) e il secondo membro (fa' ciò che vuoi) devono esistere entrambi, e allo stesso tempo. “Amo e sono libero", ovvero con l'amore che accompagna ogni mia azione, pensiero, parola, tutto ciò che esce da me profuma di libertà. C'è la gioia in qualsiasi mia manifestazione, il "far ciò che voglio" è persino superfluo, perché non nasce da alcun desiderio, da nessuna aspettativa, da nessun appagamento dell'ego, del corpo, del cuore, e della mente. Occorre far attenzione che c'è sì la congiunzione, però l'"ama" viene scritto per prima (suonerebbe diversamente se fosse scritto invece: "Fa’ ciò che vuoi e ama"): quindi l'amore prima di tutto, l'amore dentro in ogni circostanza, momento e luogo è la condizione per la libertà di fare ciò che si vuole (un amore continuo, che vive istante dopo istante). Nell'amore c'è già la mia pienezza, tutt'uno con l'universo perde di significato anche la parola “libertà” (in effetti, solitamente si pensa al concetto libertà come libero da qualcosa, ragionando in termini duali). Persino la mia volontà non è più mia: sparisce il mio, perché nell'amore si diventa strumenti del divino, veicoli della sua Volontà suprema. I percorsi di ognuno di noi sono ovviamente molteplici e unici allo stesso tempo, però un filo comune li lega, come il sole accomuna noi tutti dandoci energia indistintamente, contemporaneamente, indipendentemente dalle nostre credenze, potenzialità, ricchezze, manifestazioni ed opere: il sole non ci chiede conto della nostra vita, gratuitamente dona se stesso a ciascuno di noi, indistintamente, ed in egual misura (anche se gli eschimesi potrebbero protestare un po' leggendo questa affermazione!). Ora, fin qui si sono lette parole su parole, che possono significare qualcosa, oppure non dicono nulla: c'è chi può trovare conferme, chi vorrebbe riconoscersi, chi trova queste cose troppo perfette ed irraggiungibili, chi ne resta indifferente, chi addirittura contrario. Cosa resta? Nulla resta, solo il semplice fatto di aver perso un po' di tempo, letto distrattamente o intensamente poco importa, e poi la vita continua come prima. Ed è giusto che sia così. Ci è dato di crescere soprattutto attraverso le opere, le esperienze, la vita quotidiana. L'universo fuori di noi esiste per scoprire gli universi dentro di noi, ma prima appunto c'è da scoprire ciò che c'è fuori: quanto bella è la nostra curiosità e la nostra ricerca! C'è anche chi cresce attraverso la conoscenza, lo studio, la ricerca, e questa è un'altra via. C'è poi chi cresce attraverso la devozione, l'abbandono incondizionato a Dio, a volte (non sempre) senza capire cosa esattamente stia facendo: semplicemente si arrende, con gli occhi bendati, spersonalizzandosi. Tante sono le vie, chissà se poi tutte arrivano allo stesso punto come tanti raggi partenti da diversi punti di una circonferenza arrivano comunque partendo da diverse posizioni tutti al medesimo punto, al centro. Ripetere a memoria le cose vissute o sperimentate da altri può essere un interessante esercizio mnemonico per esercitare la mente ma nulla più: se si vuol trattare di parole, le parole acquistano peso e diventano vive quando sono pienamente vissute, quando palpitano, vibrano di un qualcosa per le quali e attraverso le quali sono tramite noi stessi in prima persona fiorite. Ora per favore, dimentica tutto ciò che hai letto fino a questo momento: è spazzatura, non serve a nulla, buttalo via. Sto parlando seriamente! Se proprio vuoi ricordare qualcosa, allora: Ama e fa' ciò che vuoi. L'amore è la sola libertà del mondo. La verità vi farà liberi!

 

 

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