4.9 ..Silenzio

 

Nel silenzio c’è libertà, nell’innocenza c’è amore e nell’umiltà c’è intelligenza.

 Vimala Thakar

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Nel silenzio c'è pace, e quando c'è pace sono nella possibilità di ascoltare tutto il resto dell’Universo e quindi sono poste le premesse per essere nell'amore. Il silenzio coinvolge la mente: la mente silenziosa è a riposo e non pensa, e non pensando non dà vita alla parola. Ogni volta che giudico gli altri, ogni volta che formulo opinioni e giudizi di ogni sorta, ogni volta che critico, analizzo, classifico, confronto, divido o suddivido, la mente è fuori controllo, va da sola, si impadronisce di me, perde attenzione e può essere preda del pre-conscio. E quando la mente va da sola, senza disciplina, prendendo il comando di me stesso, non è nel silenzio, c'è agitazione, io non sono nel silenzio, e sono lontano dall'essere nell'amore preso tutto dal fare, dall’agire. Quando la mente è disciplinata, essa diventa uno strumento nelle mie mani, senza che io mi identifichi con lei: posso usarla strettamente per il tempo necessario, ma profondamente resto nel silenzio. In questo modo non giudico, non do opinioni, non classifico, non critico. Resto nel mio silenzio. In questo modo non ci sono più pause tra i pensieri e le parole, tra i pensieri e le azioni, tra le parole e gli atti. Tuttavia, in questa condizione preparo parole ed azioni. Quando c'è simultaneità l'energia non va sprecata e infatti non è necessaria [v. 2.2]. Entrano in giuoco l'ispirazione, la spontaneità, l'istinto, la voce interiore. Pensiero e parola, pensiero e azione si fondono in una cosa soltanto. Tutto il resto è silenzio. Quando non c'è silenzio, tra pensieri e parola c'e' una pausa, c'è il tempo. I pensieri rompono il silenzio e ci molestano: desideri, aspettative, preoccupazioni. Nel silenzio fiorisce la comprensione. Non mi attacco a schemi, a conoscenze, ad esperienze. Nella comprensione sono vuoto, silenzioso, libero, pieno di gioia, ed ascolto, nel silenzio più profondo, libero da critiche, opinioni, giudizi, preconcetti, idee, consigli. Nel silenzio sono libero, non ho nessuna zavorra, nessun pensiero che mi tormenta, nessun desiderio, nessuna preoccupazione per il futuro, nessun ricordo del passato, nessuna aspettativa, nessuna rigidità, nessun tormento, nessun rimorso, nessun rimpianto. Quando sono nel silenzio sono nell'amore, e sono pronto per te. Ti accolgo sinceramente, spontaneamente, con tutto me stesso, con il cuore e l'anima in fermento. C'è silenzio. Ci possiamo abbracciare con lo sguardo per un tempo che pare l'eternità, sereni, rilassati, senza difficoltà. Non c'è bisogno di dirci nulla, non ci diciamo nulla, ed è così che inizia la magia. Nel silenzio nell'amore ti accolgo. Non è un silenzio arido, passivo, apatico, distratto, rigido, freddo, distaccato. E' un silenzio vivo, caldo, attivo, partecipe, vigile, pieno di energia, colmo di attenzione, comprensione, ascolto. E' un silenzio sereno, distensivo, proteso verso te che mi stai davanti, la mia mano silenziosamente è tesa. E il silenzio è la chiave dell'ascolto e della comprensione. Se la mia mente non fosse silenziosa, se fosse distratta dai pensieri, dai ricordi, dalle conoscenze, dall'ambiente, se avessi voglia continuamente di parlare, di dire qualcosa, di dire la mia opinione, di dare il mio giudizio, la mia idea, il mio consiglio, non sarei nell'ascolto, un continuo rumore sarebbe in me presente: sarei sempre lì a preparare qualcosa, pronto per dire qualcosa appena tu che mi stai davanti hai finito di parlare, o addirittura sormontando le tue parole sfruttando magari un tuo respiro o una tua pausa. Se non sto dicendo nulla non è detto quindi che sia nel silenzio: la mia mente spesso può essere ardente, smaniosa di manifestare i suoi pensieri che continuamente giungono, attraverso la parola, oppure formulando giudizi silenziosi senza proferire alcun suono. Sono nel silenzio quando in me continuamente non esistono pensieri e parole, quando la mia mente completamente riposa, quando non c'è desiderio di parlare, quando non ho alcuna aspettativa, preconcetto o pregiudizio su chi mi sta di fronte, quando non ti classifico, quando non metto sul tavolo le mie conoscenze, esperienze, i miei giudizi, le mie opinioni, le mie idee. Sono nel silenzio quando mi sono completamente svuotato da ogni contaminazione presente e passata, ed innocente e puro semplicemente ascolto. In tale stato, se da me dovesse uscire qualcosa, non mi apparterrebbe. Qualsiasi parola, qualsiasi suono uscirebbe spontaneo, quasi frutto di una forza misteriosa dietro e dentro di me. Non so da dove passi: se dalla mente, dall'anima, dal cuore, non ha importanza. So che non è personale, non è un'idea, non è un'opinione, non è un giudizio, non è una classificazione, non è un qualcosa di copiato o frutto d’imitazione. In quel momento sono un semplice strumento, faccio da cassa di risonanza a un qualcosa che per azzardo forse si potrebbe chiamare "vicino alla verità", verità che non detengo; sono semplicemente soltanto al suo servizio ogni qualvolta si manifesta all'improvviso e spontaneamente, quasi per incanto. E dal silenzio qualcosa di prossimo alla verità affiora, e nel silenzio nello stesso istante ritorna, senza far troppo rumore. In tale silenzio sono nell'amore, l'amore che mi invade e si serve di me come uno strumento, mi permea, mi avvolge come un vestito finché persevero nel preparare il terreno buono affinché esso si manifesti. Nel silenzio quindi troviamo un amico e una difesa. E' una difesa dagli attacchi esterni ed interni. Non appena un pensiero, una preoccupazione, un'aspettativa, un desiderio prende possesso di noi, basterebbe ricordarmi che in quel momento non siamo nel silenzio, il silenzio si è rotto, e ricordandomi questo allora diventa più facile allontanare con la volontà, con un ordine, ciò che mi nuoce, ritornando così al confortevole silenzio. Se persevero nel silenzio, esso si fortifica, diventa meno attaccabile, è lui stesso che mi difende. E' un amico che mi aiuta a restare sereno, umile, calmi, paziente, semplice, tranquillo e pieno di gioia, e mi presenta all'amore. L'amore come un dono giunge grazie al silenzio che ci purifica, ci rende innocenti, ci dà la grazia della spontaneità. Il silenzio ci aiuta a conservare le nostre energie, a non sprecarle, ad usarle solo nei momenti giusti; esso vince il tempo, unisce in una cosa soltanto pensieri, parole ed azioni, frantuma le distanze, e frantumandole, le unisce facendole scomparire. E' così che mi avvicino poco a poco a te: sparisce attraverso il silenzio ogni forma di resistenza e repulsione, spariscono i preconcetti ed i pregiudizi, le gelosie e le invidie, non ci sono più opinioni, idee, pensieri su di te, non ti classifico più, non ho più aspettative, desideri, progetti che ti riguardino, non ho un'idea già formata su di te, non ti definisco più, non dirò più "tu sei così" perché ogni giorno sei nuovo e cambi, e soprattutto perché non mi racchiudo più nei contorni e limiti della mente razionale. Nel silenzio della mente finalmente rompo ogni schema e barriera che mi divide da te, lascio alle spalle ogni contaminazione e condizionamento esterno ed interno. Mi denudo, sono nudo davanti a te, e tu sei nudo davanti a me: non ti vesto più di niente. In questo modo, grazie al silenzio, siamo soltanto due anime che si sfiorano, nel giuoco della vita. E che facciamo assieme? Nel silenzio sono nudo. Nudo sono nell'amore. Nudo io sono. E nudo davanti a te, continuamente di te mi vesto, e continuamente mi rispoglio. "La vita è un mistero che comprende il silenzio, che è libero dal movimento. Il silenzio è la negazione totale del movimento. La vita comprende quel silenzio, quell'immobilità, quello stato di incondizionata libertà dal movimento, dal moto, e comprende anche la mente che è in continuo movimento. La mente è energia. Una certa parte dell'energia è stata condizionata, addestrata e coltivata dal genere umano, mentre un'altra parte di quell'energia non è condizionata, è incondizionata. La parte condizionata dell'energia, la parte condizionata della mente, ha una cornice di tempo e di spazio, così come un dipinto, un quadro, ha una cornice che lo racchiude. La parte condizionata dell'energia sembra essere racchiusa nella cornice della conoscenza, dell'esperienza, dell'acquisito. E' incorniciata dal tempo e dallo spazio. Il movimento di quell'energia attraverso il tempo, attraverso lo spazio, attraverso il pensiero - che è parola - segue molti schemi, molti disegni. La mente ha in sé aspetti condizionati e aspetti incondizionati. La parte condizionata della mente, l'energia, muovendosi verso l'esterno dal centro del corpo, tocca forme, colori, suoni, cose, figure, entità animate ed inanimate, le montagne, i fiumi, gli alberi, gli animali, gli esseri umani. Quell'energia che parte dal centro del corpo può passare attraverso gli occhi, attraverso le orecchie, le narici, il respiro, la pelle. Ha molte porte e finestre attraverso cui può uscire all'esterno, partire dal corpo per toccare qualcosa, sentirla e reagire ad essa. Servendosi di questo movimento centrifugo della mente, l'uomo ha creato la civiltà, la società, le scienze, la tecnologia, la letteratura, la filosofia, la teologia, ecc. un immenso panorama di concetti ed idee. Noi insegniamo ai bambini ad usare quella energia in certi modi cerebrali. La sua caratteristica fondamentale è che riporta indietro qualcosa (conoscenza, informazione, esperienza). Il movimento ha un risultato immediato e definibile. Esso può fare qualcosa agli oggetti circostanti (acquisire e riportare indietro conoscenza o esperienza, reagire alla situazione, alle cose, agli esseri, fare loro qualcosa). O si acquisisce o si agisce. Esiste quindi un movimento centrifugo e centripeto dell'energia (o mente) condizionata. Ha per cornice la somma delle esperienze e conoscenze umane. Opera al suo interno. C'e' poi il suo movimento verso l'interno (ignoto: occulto, astrale, senza forma) o l'esterno (noto: forma, esperienza, colore, suono)” - Vimala Thakar. Ecco, poi Vimala dice che il movimento deve cessare affinché si manifesti il silenzio. Certo, il movimento dell'energia-mente condizionata una volta cessato lascia spazio al silenzio e alla comprensione. In questo contesto fiorisce la sensitività come consapevolezza dell'intero movimento di penetrazione verso l'interno come flusso naturale dell'esteriore, e dell'interiore che si esprime come azione esteriormente (ma non movimenti di reazione). Sono nella dimensione del silenzio, il mio contatto con la vita è rigenerante nel suo aspetto incondizionato, con l'energia della totalità senza la frammentazione imposta dall'Io. In questo stato ho creato le condizioni iniziali buone, il terreno migliore affinché ci sia SDIC, affinché ci sia sensitività. A questo punto c'è caoticità, ma è una caoticità bella, c'è bellezza, armonia, pace, gioia. Non subisco più gli attacchi, le dinamiche delle gioie e dei dolori, non entro nel circolo delle sofferenze, non conosco più l'abitudine, non conosco il tempo, non sono più nel pensiero. C'è movimento sì. Il movimento non può cessare. Il movimento è vita. Il movimento, seppure nella quiete è incessante, perché la quiete è viva, è vita, è nel movimento continuo, ed è un Movimento con la M maiuscola, al di là del tempo e dello spazio.

 

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