4. C come Comprensione

 

Mi hai fatto senza fine
              questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
               continuamente tu vuoti
               continuamente lo riempi
              di vita sempre nuova.
Questo piccolo flauto di canna
      hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
         melodie eternamente nuove.
Quando mi sfiorano le tue mani immortali
                 questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
                e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
              scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
           e ancora c’è spazio da riempire.

Rabindranath Tagore

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Abbiamo esplorato e visto come sono strettamente legati caos e coscienza, coscienza e conoscenza; abbiamo percepito che c’è un Disegno sottile dietro ogni cosa, dietro ogni relazione, dietro ogni manifestazione; abbiamo colto che dietro a tutto c’è un ordine tanto complesso quanto meraviglioso che obbedisce a leggi semplici e fondamentali. A questo punto dovrebbe venire spontaneo chiedersi in cosa si sublima tutto ciò. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Di che cosa siamo fatti? Siamo fatti d'amore. Siamo noi stessi quando siamo nell'amore. L'amore è un continuo ritorno a casa e al momento in cui siamo nati. Tante volte ho sognato di volare. Poi ho aperto gli occhi e ho visto che volare si può anche senza avere un paio d'ali. Volare significa uscire dalla mediocrità, ed entrare nell'amore. Uscire dalla mediocrità non vuol dire fare cose eclatanti, clamorose. Si può volare restando nella semplicità, nell'umiltà, nella comprensione, nella gioia, nella pace, nella pazienza, nella tolleranza, nella comunione, nel perdono, nella sensibilità, nel silenzio, in una parola restando nel'amore. Se siamo nell'amore già stiamo volando.

 

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