4.14 ..Pace

 

Occhio per occhio e il mondo diventa cieco.

Mahatma Gandhi

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La pace è la gioia silenziosa e permanente dell'anima. Nell'amore c'è pace. Pace è movimento incessante, non è uno stato passivo, non è una condizione statica, è un processo continuo. Pace è vibrazione continua, fremito, dinamicità, di pace palpitiamo. Se la pace fosse debole, svanirebbe appena sollecitata da una forza esterna: una provocazione, un'offesa, un richiamo, una delusione, un insuccesso, una difficoltà, una sofferenza, una notizia triste, un dolore. La pace è debole quando è uno stato passivo, quando è transitoria, quando apparentemente siamo in pace perché le condizioni sono favorevoli attorno e dentro noi: l'ambiente, la nostra salute, il nostro benessere, gli accadimenti della nostra vita. E' una pace apparente, dettata da una serie di situazioni che ci mettono a nostro agio. Se anche uno solo di questi fattori si voltasse contro di noi, ad esempio una malattia, un insuccesso, una delusione, la pace apparente svanirebbe, la nostra gioia illusoria diventerebbe un ricordo. La pace dell'anima è solida, continuamente si trasforma, continuamente è nella comprensione, continuamente impara, senza sosta sposa tutto ciò che è nell'amore: umiltà, semplicità, pazienza, silenzio, tolleranza, ascolto, verità, giustizia, sensibilità, perdono. In pace sono nell'amore. Nella pace è più facile essere umili, semplici, pazienti, tolleranti, silenziosi, ecc. Viene tutto così naturale. Come giungere, come tendere alla pace? Semplicemente preparando il terreno migliore, affinché essa come un dono giunga a noi, perché non la possiamo comprare al supermercato. E' la grazia di un dono inatteso (o chiesto con la preghiera).

S: Dice Francesco nella preghiera semplice “Fa’ mio Signore che io sia uno strumento della tua Pace”.


C: Disciplinando la nostra vita nell'amore, nella verità, nella giustizia, coltivando la semplicità, l'umiltà, la comprensione, purifichiamo l'anima passo dopo passo. Quando l'anima è purificata, è decontaminata, è chiara, pulita, fresca, trasparente, calda, viva e colma dei colori del sole come un mare dei Caraibi d'estate, allora essa è nella gioia, perché è com-penetrata dalla gioia, e l'anima nella gioia è già in pace, la pace è arrivata senza neanche accorgersene (senza avvisare). La pace è un dono per la nostra anima poiché parte del mondo ed interagente con tutte le altre anime, con tutti gli esseri viventi e non, con la natura nella sua interezza e particolarità. Non può esistere pace in noi se ci isoliamo dal mondo, se ci concentriamo solo su noi stessi, se non condividiamo la vita con gli altri. Ritirarsi dal mondo ci conduce ad una pace apparente: l'anima è nella calma silenziosa, ma non nella gioia. La gioia si nutre delle anime del mondo, non può mai essere individuale, è collettiva, universale. Se una persona ci visita, ci bacia, ci abbraccia, ci scalda con una parola o un sorriso, la nostra gioia aumenta, la nostra pace vibra più intensamente. Isolati dal mondo non riceviamo calore, diventiamo freddi, austeri, cinici, indifferenti, per nulla spontanei, distaccati, rigidi, tristi. Possiamo conoscere tutti i segreti dell'essere nell'amore, possiamo illuderci di essere nell'amore, ma non lo siamo. E' come se avessimo preparato il terreno fertile, ma non lo seminiamo, è come se avessimo seminato il terreno, ma non lo nutriamo con l'acqua. Al sole inaridisce, e non lo vediamo fiorire: resta secco, color della terra, i nostri occhi mai si riempiono della gioia dei variegati colori delle piante, dei fiori, dei frutti. Da soli non saremo mai nella gioia, e non essendo nella gioia, non saremo mai in pace. Ciò che percepiamo come pace, è solo una calma apparente, non siamo nell'amore. Ecco perché la pace è movimento: essa è una principessa che fiorisce nell'amore se si sposa col suo principe. E il principe sei tu che mi stai davanti, chiunque tu sia: fratello, sorella, amico, amica, sposo, sposa, madre, padre, figlio, figlia, nonno, nonna, conoscente, sconosciuto, ecc. Se sto fermo, se non mi avvicino a te, se non mi sposo con te, egoisticamente mi chiudo nella mia prigione di apparente benessere, di pace apparente, non mi metto in giuoco, non mi metto in discussione, non divento cibo per te, e tu non diventi cibo per me. Siamo energia che va condivisa. Da sola non sopravvive, non si autosostenta. Io incremento la mia energia grazie alla tua, tu fai lo stesso con la mia. C'è uno scambio continuo. Espiriamo, emettiamo anidride carbonica, l'albero la riceve e ci restituisce in cambio ossigeno, che inspiriamo. C'è uno scambio continuo di energia. Siamo in relazione fitta con ogni essere, con ogni creatura siamo interdipendenti, come le cellule del nostro corpo tra loro. Se una cellula finisce in un vicolo cieco, se non è più alimentata, rapidamente muore. La pace va vista come un attrattore caotico [v.1.4]. La pace va costruita, conquistata. La pace è dinamica, perché l'attrattore caotico è dinamico, in continuo movimento. Sempre si rinnova, sempre muta. Come nelle cellule del corpo, in continuo movimento e trasformazione, creazione e distruzione, non c'è mai quiete (ovvero nella quiete c’è movimento incessante), staticità, assenza di movimento, altrimenti ci sarebbe morte. Il nostro corpo ed ogni sua parte è in movimento continuo, anche se non lo percepiamo. La temperatura del nostro corpo muta continuamente, così come il nostro peso oscilla continuamente. Siamo in eterno movimento, benché gli equilibri dinamici magicamente si conservino. La pace è la tendenza ad un equilibrio dinamico, e una volta conquistato, va continuamente perpetuato, mantenuto in conformità alle sempre mutevoli condizioni iniziali: esige quindi flessibilità, attenzione, sensibilità, adattività, versatilità, ascolto, comprensione, saggezza, vigilanza, apertura. Non è un dono naturale, esistente in natura, o che cade dal cielo. Va costruita e continuamente mantenuta attraverso un'opera continua, senza sosta, con una dedizione assoluta. Un bel giardino se abbandonato a se stesso va in degrado. Così anche la pace, se abbandonata a se stessa, prima o poi degenera e decade ad altri spiacevoli livelli, forme ed equilibri. La pace non è quindi semplicemente l'assenza di qualche conflitto (interno od esterno) ma un processo positivo, dinamico, partecipativo, che favorisce il dialogo ed il regolamento dei conflitti in uno spirito di reciproca comprensione e cooperazione. Per questo motivo è strettamente legata alla "nonviolenza", alla sua promozione e pratica attraverso l'educazione, il dialogo, la cooperazione e l'impegno a regolare pacificamente in conflitti. L'educazione è il principale strumento per costruire una cultura di pace. Mi raccontava il mio amico Padre Aldo, impegnato in un processo di pace ("miracolosamente riuscito") tra 3 diverse tribù in Kenya (Samburu, Turkana, Pokot) per 40 anni: "Sono sicuro che la luce dell'Amore potrà illuminare quei cuori induriti dall'odio, dobbiamo usare molta strategia, perché dalle tenebre alla luce è un passaggio come dalla morte alla vita. Abituarli ad accettare la Luce dell'Amore potrebbe accecarli dall'ira ed irritarli. Far superare costumi arcaici, mentalità radicate nel loro sangue, non è facile. Da quarant’anni lancio messaggi dell'Amore, il solo capace di vincere l'odio e qualsiasi genere di morte (il male), ma gli istinti del male travolgono l'uomo anche il più giusto. Salvo che, uno riesca a realizzare la pace dei sensi, allora si spegne anche la forza rivoluzionaria dell'amore, quella che deve costruire una nuova storia di pace dove tutti trovano il loro posto, i loro diritti e doveri e la loro dignità." Egli ha costruito la pace con molta arguzia e saggezza, andando nei covi dei guerriglieri armati fino ai denti, per conversare con loro, armato solo dell'Amore. Egli ha costruito la pace andando dalle madri continuamente in lutto per la morte dei loro figli chiedendo loro per quanto tempo vogliono ancora partorire e piangere figli morti in guerra, accendendo così un lume di speranza. Parlando alle donne e agli anziani, con la forza della fede e dell'amore, ha stimolato il cambiamento, ed il dialogo. E quasi per incanto, immediatamente tutto il fuoco è cessato (realtà non-locale). “Ho ricevuto il tuo augurio di Natale che mi ha riempito il cuore di gioia, quando pensi e vedi Morijo un presepio vivente 365 giorni all’anno e immagini la via lattea come la stella cometa e tutto il resto. L’hai proprio indovinata anche se la povertà è oltre ogni limite, ma anche la gioia, perché stiamo vivendo il trionfo della pace nel cuore della gente e nelle loro culture. Non più con la giustizia della vendetta, ma con la giustizia della pace, trovando insieme tutte le vie di accordo e di perdono reciproco. Dopo due anni di lavoro per la pace, in questi giorni, stiamo raccogliendo dei frutti, oltre ogni immaginazione, che ci dimostrano come la pace, con la forza della fede e l’impegno nel costruirla da parte di tutti, non è più un’utopia: quella che hanno sempre voluto farcelo intendere i razzisti, i signori della guerra e i venditori di armi e gli uccisori di bambini e tutti quelli che hanno una fede slavata, individualistica e borghese”. C'è però povertà spirituale, e mancanza d'amore anche nelle nostre case, nella società cosiddetta del benessere. Nemmeno ce ne accorgiamo.

S: Oblio dell’oblio.

C: In una società in degrado, povera di valori, ci sono continuamente conflitti, a tutti i livelli: sociale, familiare, interiore. Le famiglie si disgregano perché in esse non c'è pace, non c'è dialogo, non c'è amore. Ed i conflitti esterni sono lo specchio dei conflitti interni, perché se non c'è pace dentro noi stessi, è ben difficile essere costruttori di pace fuori dei nostri confini individuali. Ecco perché l'azione del mio amico missionario ha funzionato: egli ha stimolato i cuori delle persone, i cuori delle donne, perché l'amore c'è ovunque, ed in ognuno di noi, sia esso il più nobile o il più brigante. Anche un guerriero è capace d'amore: ama i suoi amici, ama sua madre perlomeno. Risvegliare l'amore nel cuore che c'è in ognuno di noi innesta poi un meccanismo che si perpetua a velocità supersonica. Vincere il male con il bene vuol dire vincerlo alla radice, cuore per cuore, ed in ogni famiglia. La più grande rivoluzione parte dal basso, dal cuore di ciascuno di noi. E il cuore di ognuno di noi, è parte del tutto, e nel cuore di ciascuno di noi c'è il tutto, c'è la scintilla dell'Amore. E dalla scintilla nasce il Fuoco e la Luce.

S: Io penso che l’esistenza di qualsiasi ente creaturale, inclusa la pace e la gioia ad essa legata, rimanda ad una qualità e ad una Realtà di ineffabile purezza: penso alla bellezza, bontà e verità creaturale in contrapposto alla Bellezza, Bontà e Verità propria del Mondo che il tempo non consuma. Ed allora noi uomini – secondo me – siamo come sospesi tra l’infinitamente piccolo e l’Infinitamente Grande. Nuotiamo provvisoriamente tra due mondi di crescente purezza, ma a noi invisibili, e la certezza della loro reale esistenza ci è data dalle più nobili delle umane proprietà: la Scienza e la Fede.

 

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