5.2 L'arte dello sgroppino

 

Non separate
Spostatevi fra le separazioni
E' in questo modo che voi vi porrete in voi
Questa è la via della quiete
Perchè la quiete è il centro del cambiamento
Cercate l'armonia insieme all'Essenza.

INDICE ..........................................................

C: I clienti dicono che il mio sgroppino è sublime, divino, mi chiedono la ricetta, gli ingredienti e come si prepara. Poi provano a farlo a casa, ma non è neppure lontano parente di quello che preparo. Gli ingredienti sono soltanto due: gelato e vodka. La ricetta è semplice: si mette del gelato in un recipiente di vetro (una bowl), si monta il gelato con un frustino elettrico (lo sbattitore, che si usa pure per fare la maionese con fruste di metallo) e poi quando il gelato è diventano una bella crema densa si aggiunge piano piano la vodka. Tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare. Dove sta il segreto? Per recuperare il tuo caro Manzelli, credo che il segreto stia proprio nell'Energia Informazione. L'energia che inserisco nel sistema montando il gelato con il frustino elettrico si può intendere come EV (Energia Vibrazionale) che si trasforma in parte in EI, ed il gelato acquista energia, aumenta di volume, diventa una bella crema, piacevole pure alla vista. E dove sta l'EI, l'Energia Informazione?Fare lo sgroppino come faccio io è un atto creativo, un'arte. Ci sono molti elementi che contribuiscono alla sua riuscita a regola d'arte. In primo luogo è importante la tempestività, sono importanti i tempi giusti, che dipendono da molti fattori, da molte variabili: la consistenza e qualità del gelato, la temperatura del gelato, la temperatura dell'ambiente, il mio stato d'animo, la mia presenza, la mia attenzione, la mia dedizione.


S: Diceva infatti Adorno che “Il tutto è più dell’insieme delle singole parti”.


C: E' importantissimo il primo istante in cui decido di far scendere la prima goccia di vodka, perché lì comincia la fase finale e più delicata. Va aggiunto un goccio di liquore alla volta, per impedire che questo dessert diventi una poltiglia, per consentire alla vodka di entrare in simbiosi con il gelato, in modo che diventino una cosa soltanto, indistinguibili, secondo il processo di autoorganizzazione provocato dalla EI. La miscela energia, vodka e gelato diventa un’armonia difficile da spiegare a parole, ma è un qualcosa che a sua volta dipende da diverse variabili: la velocità scelta a cui girano le fruste, il punto esatto in cui di volta in volta faccio scendere il liquore, il mio stato di trance e partecipazione attiva e vigile. Faccio scendere qualche goccia di liquore, un po' alla volta, negli spazi e negli interstizi che creo ad arte, favorendo la nascita temporanea di piccole aree concave sulla superficie del gelato, in modo che la vodka entri dolcemente, mai bruscamente, quasi che il gelato apra la bocca o le mani per accoglierla e assimilarla delicatamente con sé. La mia partecipazione è intensa in tale fase. Divento tutt'uno con la mia creazione: creatore, creatura e creazione si confondono. M’isolo dall'ambiente e da qualsiasi interferenza, pare quasi che entri pure io nel recipiente, e non ascolto nessun'altra voce od interferenza. E' uno stato di trance, di simbiosi completa nell'atto creativo, come quando sto danzando (diventando una cosa soltanto con la musica ed il corpo, al punto che il corpo diventa uno strumento musicale, od un'orchestra, continuamente percosso, esso stesso cassa di risonanza, dove percussione e percosso non si distinguono più). Nasce così, come fosse una creatura vivente, il mio sgroppino, che può avere vari sapori a seconda del gusto del gelato (al caffè, al limone, alla liquirizia), in un divenire dove il punto fermo non è altro che l'amore. E' quell'amore che tutti possono riconoscere, perché è proprio della nostra essenza e della nostra anima. Non è un freddo atto meccanico o scientifico, perché mai uno sgroppino è uguale ad un altro: assomiglia più ad un opera d'arte, sempre nuova, sempre unica ed originale, data la varietà e mutevolezza delle condizioni iniziali. E l'Energia Informazione è appunto ciò che fa la differenza, ciò che rende unico il mio sgroppino ed ogni mio sgroppino. La scelta dei tempi giusti (iniziali, finali, intermedi, di volta in volta sempre comunque differenti dato il mutare delle condizioni iniziali), la scelta dei punti giusti, la partecipazione attiva ed intensa dell'artefice, il suo stato d'animo, l'amore con il quale sembra accarezzi ogni istante, ogni vibrazione, ogni minima particella della creazione, attrattore caotico che prende armonicamente e dolcemente forma, tutto ciò credo identifichi proprio l'Energia Informazione secondo Manzelli, perché c'è pure chi fa lo sgroppino mettendo in un frullatore tutti gli ingredienti, e poi azionando il frullatore, senza alcuna interferenza umana, se non quella di accendere il frullatore e spegnerlo: anche in questo caso ci sono gli ingredienti, c'è Energia Vibrazionale, ma manca l’adeguata trasformazione in Energia Informazione: dov'è l'Amore? Credo che gli aggettivi a volte esagerati come sublime e divino, nascano da percezioni dell'anima, e dato che si ripetono sovente, mi viene da pensare che l'anima di ciascuno di noi sia simile, ed intrisa dello stesso Amore. Facendo lo sgroppino nel modo in cui ti ho descritto, è come se mettessi in sintonia l'amore e l'anima miei propri con quella di coloro che beneficeranno della mia creazione; e la sintonia è rivelata dall'apprezzamento e dall'estasi che fa risvegliare i sensi e l'anima altrui, facendo dire spesso e volentieri: c'è dell'amore in tutto questo. Nasce una simbiosi tra anima ed anima a causa di una creazione che ha lo stesso comune denominatore, e che possiamo chiamare amore.

S: Come tu sostieni siamo figli di una stessa Madre (Leggi le mie lettere a Famiglia Cristiana).

C: Cosa succede se lascio la mia creatura, lo sgroppino, lì fermo, senza che venga degustato, per un po' di tempo?

"Anche gli ingredienti di un farmaco se non si tengono in movimento si separano” - Frammento 18 - Eraclito.

Posso osservare che l'energia piano piano se ne va, la crema densa simile ad una mousse si sgonfia, gli ingredienti lentamente si separano e dopo un po' di tempo il gelato resta in superficie ed il liquore scende tutto nel fondo del bicchiere. Senza energia lo sgroppino muore a se stesso, e ciò che osservo non è più un'unità, non è più la mia creazione, ma sono semplicemente due quantità di ingredienti una sopra l'altra, senza più nessuna proprietà dinamica (l'energia è scesa a zero), senza più entropia, senza più qualità. Il movimento è necessario per l'unità. La staticità è sinonimo o tendenza alla separazione, alla divisione. Ecco un altro motivo per il quale il caos ed il movimento sono vita, mentre la staticità e l'euclideicità sono il suo contrario. Non creo buchi o vuoti nel gelato per far cadere la vodka; mi sposto tra le separazioni, in modo che possa sfruttare, in punta di piedi, senza immissioni drastiche o violente, in maniera molto dolce, persino avvicinando il collo della bottiglia alla superficie della crema per evitare che il flusso prenda velocità durante la caduta, piccoli spazi ed interstizi che il movimento del gelato (causato dall'energia del frustino, e pure anche dalle mie mani che fanno ruotare il recipiente in modo che ci siano due movimenti di rotazione come per la Terra: le fruste attorno a se stesse, e la bowl sul piano d'appoggio) mi dona e mi consente. Poi c'è una pausa. Aspetto che la vodka entri in simbiosi con il gelato, e viceversa (spesso mi si dice che la vodka quasi non si sente, anche se non ne metto tanta, circa un dieci per cento rispetto alla quantità di gelato). Poi un altro goccio. E così via. Il mio racconto su come creo lo sgroppino è chiaramente reale e allo stesso tempo una metafora della mia vita. Mi sposto continuamente tra le separazioni, scegliendo i tempi giusti, scegliendo i punti giusti. E questo accade con molta delicatezza, con molta dolcezza, senza mai invasioni o misure (pensieri, parole, azioni) drastiche. Tutto dev'essere continuamente volto all'armonia e all'essenza. E' naturale imbattersi in chi magari inconsapevolmente alimenta divisioni, separazioni e disarmonia; è naturale imbattersi in chi si allontana dall'essenza, in chi non ci è mai arrivato o non ci è ancora vicino. A quel punto divento la vodka che scende, e sono io che la faccio scendere. Ci vuole delicatezza, il flusso non deve mai prendere velocità per non creare disarmonia, per non rompere o frammentare troppo gli equilibri che si creano tra le molecole del gelato in movimento ed in continuo amalgamarsi con immissione esterna di energia. Se non ci spostiamo tra le separazioni, perseguendo l'armonia e l'essenza, alimentiamo la separazione. Se qualcuno separa, è vodka che cade troppo violentemente, o nei momenti sbagliati, o nei punti non ottimali. Quale miscuglio andrà a formarsi? Quale unità andrà a crearsi? Molecole contro molecole che litigano, come possono formare una sostanza uniforme, cremosa, deliziosa, sublime, divina? La separazione è un giuoco, ma forse è più bello giocare ad unire. Consumare ciò che resta di un'iniziale sgroppino, ossia gelato smorto in superficie con vodka sottostante, non è la stessa cosa che gustarsi l'iniziale sgroppino! Mangiare una mela marcia non è la stessa cosa che mangiare una mela matura o una mela acerba! “Io sono Colui che rinverdisce il Ricordo!” E queste parole confermano un'intuizione che ho da sempre. In base a cosa ci troviamo praticamente sempre d'accordo su tutto tu ed io? In base a cosa siamo d'accordo su una cosa che leggiamo, se non c'è contaminazione alcuna? In conformità a cosa un bambino di un anno piange davanti ad uno sconosciuto o sorride davanti ad un altro sconosciuto? E' ragionevole pensare che tutto sia già dentro di noi, fin dalla nascita (come il RR). La nostra vita è una piacevole (si spera) passeggiata per rinverdire il Ricordo. Ciò che mi viene naturale, e che nessuno mi ha mai insegnato, è qualcosa di genetico, ma non di genetico materno, bensì fa parte di una genetica spirituale. Alcuni sostengono che la nostra anima quando viene al mondo, e per i primi due anni, viene ammaestrata da fonti superiori. Io voglio fortemente credere, che questa genetica spirituale possa essere la stessa per tutti noi un giorno e al più alto grado, anche se chiaramente ciascuno di noi nasce con talenti diversi. Di una cosa sono sicuro: l'Amore è in ognuno di noi.

 

INDICE